La Palma nana (Chamaerops humilis) ha in genere un portamento cespuglioso con più fusti, rivestiti da fibre grigie, che possono raggiungere i 4 m di altezza e che sostengono le chiome caratterizzate dalle belle foglie larghe, a forma di ventaglio e dal lungo picciolo spinoso. Le infiorescenze a pannocchia avvolte in spate gialle appaiono in primavera. I frutti sono piccoli datteri lunghi da 1 a 3 cm non commestibili, dapprima gialli che poi virano al rossiccio a maturazione. Siamo ormai abituati ad osservare la palma nana nei giardini e nei parchi, mentre è sempre più difficile osservarla allo stato spontaneo lungo le rupi marittime che costituiscono il suo habitat naturale. Un tempo era soggetta alla raccolta di diverse sue parti per vari fini: le foglie erano utilizzate per lavori d'intreccio mentre le fibre fogliari erano impiegate per la produzione del crine vegetale. E' a questo componente vegetale che si deve l'origine del nome dell'isolotto di Palmaiola, nel canale di Piombino. Si tratta dell'unica palma che cresce spontanea nel nostro continente: oggi alcune piante allo stato naturale sono presenti sulle scoscese rupi del Dattero, nella porzione nord – occidentale di Capraia, sulle rupi di Monte Grosso all'Elba e sugli isolotti di Cerboli e Palmaiola.