L'Ontano nero (Alnus glutinosa) è un albero con fogliame deciduo (le foglie non sono presenti nella stagione invernale) alto fino a 20-30 m in condizioni favorevoli, altrimenti si sviluppa anche in forma arbustiva. Ha tronco eretto, ramificazione rada ed espansa che forma una chioma ampia e conica. La corteccia bruna e rugosa si fessura in scaglie sottili e verticali con l'età. Foglie irregolarmente dentate ai margini, hanno color verde scuro superiormente e più chiaro sotto. La fioritura si ha nel periodo febbraio-aprile. I frutti sono piccole pigne ovali legnose, lunghe circa 2 cm, che a maturazione liberano dei semi alati. Pur non essendo un albero tipico della Macchia mediterranea all'Elba è comune lungo i fossi ricchi d'acqua. Costituisce le cosiddette formazioni riparie lineari di ontano nero. La zona ripariale è l'interfaccia tra la terra e un corpo acqueo che scorre in superficie. Tali formazioni caratterizzano i valloni che solcano il massiccio del Monte Capanne; sono di notevole estensione quelli presenti nella valle di Pomonte, sui versanti sud-occidentali, e lungo la valle della Nivera, sui versanti nord-orientali. Sono presenti anche lungo il Fosso dell'Inferno nella Vallebuia, presso Seccheto. Queste associazioni vegetali tendono a svilupparsi nelle parti meno elevate dei valloni, dove la pendenza diminuisce, e si spingono verso il basso fino a 50-100 m di altitudine. Il sottobosco di questi ontaneti è caratterizzato da specie igrofile (che necessitano di grandi quantità di acqua) come Osmunda regalis, Carex microcarpa e Carex remota che i botanici hanno utilizzato per descrivere una nuova associazione chiamata Carici microcarpae-alnetum glutinosae.