Tra gli animali presenti nell'Arcipelago Toscano senza dubbio il Gabbiano corso (Ichthyaetus audouinii) è tra quelli che necessitano di maggiore protezione vista il numero ridotto di individui. Anche per questo motivo è protagonista del logo del Parco Nazionale. Come tutti i gabbiani ha un piumaggio bruno da giovane e bianco da adulto. L'adulto si riconosce soprattutto per il becco rosso corallo, per l'occhio scuro e per le zampe grigie a differenza del Gabbiano reale, che è leggermente più grande, e ha becco, zampe e occhi gialli. Il battito alare è particolarmente agile ed elegante. Pesca in mare aperto soprattutto di notte, ma anche di giorno, volando a pelo d'acqua sui banchi di sardine. Sfrutta talvolta i pescherecci, cibandosi dello scarto di pesca. La voce è decisamente sottotono, fa pensare ad un Gabbiano reale con la raucedine, con note cacofoniche che sono un misto di versi da oca e da somaro. E' presente nell'Arcipelago Toscano solamente durante la nidificazione, da aprile a luglio, spostandosi d'inverno lungo le coste dell'Africa nord-occidentale. La specie è classificata come “quasi minacciata” nella lista rossa IUCN (Unione internazionale per la conservazione della natura), la lista delle specie a rischio di estinzione del mondo. In Italia sono stimate alcune centinaia di coppie nidificanti. Le aree con maggiore presenza sono la Sardegna e l'Arcipelago Toscano. Il Gabbiano corso presenta uno spiccato dinamismo delle colonie delle coppie nidificanti che possono cambiare posizione di anno in anno o possono dividersi in gruppi di nidificazione posti in differenti parti della stessa isola. Per questo motivo le attività di monitoraggio risultano fondamentale per individuare le colonie ed emettere apposite ordinanze di interdizione all'area fino al termine della nidificazione. Le isole in cui si sono insediate le colonie nel periodo 2013-2020 sono Pianosa con un massimo di 100 coppie ed un minimo di circa 40 con una preoccupante tendenza ad una diminuzione. La colonia di Pianosa è stata individuata per la prima volta nel 2000. La colonia del Giglio risulta più piccola con 20-40 coppie. Viste le consistenze limitate è sufficiente, come è capitato in passato, la presenza di un predatore come un rapace che prenda di mira la colonia per decretare il fallimento della nidificazione. Prima dell'involo i pulcini vengono marcati con appositi anelli al fine di rendere il singolo individuo riconoscibile e poterne studiare gli spostamenti.