Il Tarantolino (Euleptes europaea) è un sauro endemico del Mediterraneo, a distribuzione tipicamente relitta (in passato era cioè molto più diffuso) e principalmente insulare. È diffuso in poche località lungo le coste italiane settentrionali, in Sardegna e isole parasarde, in Corsica e in gran parte delle isole tirreniche. Nell’Arcipelago Toscano è presente in tutte le isole tranne che a Gorgona. Vive soprattutto su muri a secco, ruderi, habitat rocciosi, sotto cortecce di alberi morti e sotto sassi o laterizi. Si trova soprattutto a livello del mare, lungo la costa. È un geco di piccola taglia (circa 5 cm di lunghezza negli esemplari adulti), dal corpo appiattito e dalla coda fortemente slargata, soprattutto quando ricresciuta. Il corpo è traslucido con colorazione variabile, rosa, giallina o biancastra, con bande dorsali e macchie irregolari scure. La coda presenta anelli alternati chiari e scuri. La parte inferiore delle dita è caratterizzata da un primo paio di lamelle sottodigitali a forma di foglia, mentre le altre serie sono a singole lamelle indivise, larghe tanto quanto la larghezza del dito. I maschi sono solitamente più piccoli delle femmine, e presentano speroni appuntiti ai due lati della base della coda. Nelle femmine è invece evidente in trasparenza un grosso paio di ghiandole biancastre ai lati del collo. A differenza di tutti gli altri rettili dell’Arcipelago (lucertole e serpenti), i gechi emettono suoni articolati e diversi a seconda della situazione (allarme, difesa, interazioni con altri adulti), facilmente udibili dall’orecchio umano, i cui aspetti e differenze individuali, di età o stagionali non sono ancora noti. È una specie piuttosto elusiva, mimetica, vive preferenzialmente in piccole cavità. Questo comporta una grande difficoltà nell’avvistare gli esemplari. Sembra comunque che la densità delle popolazioni micro-insulari sia maggiore rispetto a quella che si riscontra nelle località continentali e nelle isole di maggiori dimensioni. Non si conosce bene il modo di utilizzo del territorio in cui termoregola, si sposta e si accoppia. È una specie ad attività prevalentemente notturna. Si ciba in genere di piccoli artropodi e loro larve. È una specie ovipara. Le conoscenze sulla biologia riproduttiva sono ancora scarse. Sembra che possano essere prodotte 2-3 covate, ciascuna composta da 2 o 3 uova. Sono noti casi di siti di deposizione utilizzati in comune da più femmine. La specie è protetta a livello europeo dalla Direttiva habitat e dalla normativa regionale.