Ben conosciuti e spesso odiati per la loro tendenza ad attaccare in modo massiccio ogni tipo di albero e arbusto, i Limantridi sono una famiglia di falene comprendenti un numero ristretto di specie, almeno sulle isole toscane. Alcune di esse sono tra le falene più interessanti delle nostre isole. I Limantridi sono una famiglia piuttosto ricca di specie, comprendenti circa 2500 specie diffuse dal circolo polare artico fino all’equatore. Gli adulti hanno in genere dimensioni medie o piccole rispetto alla altre falene. Questa famiglia è caratterizzata da uno spiccato dimorfismo sessuale, tanto che una delle specie più comuni e diffuse ha ricevuto il nome di Lymantria dispar (dispar = diversa [tra maschi e femmine]). Oltre a essere differenti in aspetto, i due sessi differiscono anche in abitudini e mentre il maschio è molto attivo anche di giorno, le femmine sono assolutamente sedentarie e, al più, si spostano di notte. Questa specie però non rappresenta l’estrema forma di dimorfismo in questa famiglia poiché la femmina è ancora in grado di volare. Infatti in alcuni generi, le femmine hanno completamente perduto le ali, andando ad assomigliare a grossi bruchi. Le larve di Lymantria dispar si nutrono praticamente di qualunque specie di albero e arbusto decidui e in alcuni anni possono causare ingenti danni che sono stati registrati diverse volte anche all’isola d’Elba con attacchi massicci che hanno causato la completa defogliazione delle leccete. Il fenomeno ha grande impatto dal punto di vista visivo e ha destato preoccupazione nella popolazione. In genere questi attacchi sono ciclici perché, dopo ogni picco della popolazione di Limantria, le generazioni successive tendono a essere affette dalla carenza di piante ospiti e da una crescente pressione di predatori e parassitoidi che hanno approfittato della grande quantità di cibo. Sistemi di controllo di Lymantria dispar tramite irrorazione di nemici naturali come il batterio Bacillus thuringiensis vengono comunemente messe in atto. L’uso di questo batterio deve essere oculato poiché esso attacca ogni specie di lepidottero e soprattutto le specie che mostrano popolazioni più deboli possono subire gravi danni fino a estinguersi localmente. Al contrario le specie più comuni, come appunto Lymantria dispar, recuperano la loro frequenza originale pochi anni dopo la diffusione del batterio. Otto specie di Limantridi sono note per l’Arcipelago, tra queste le più interessanti sono certamente Lymantria atlantica e Orgyia rupestris (la seconda mai osservata direttamente dagli autori); entrambe presenti in Sardegna e Corsica, ma fino a oggi mai rinvenute sul continente italiano.
Lymantria dispar