Il sentiero n. 221 collega la periferia di Portoferraio in località San Martino, presso la Villa Napoleonica, con la GTE. Si tratta di un percorso interessante dal punto di vista naturalistico e storico.
Secondo i botanici il bosco di Leccio (Quercus ilex) che si può osservare in questa zona rappresenta una fase di transizione tra le leccete tipiche del versante occidentale, affini a quelle presenti in Sardegna e Corsica (dominio sardo-corso), e le leccete del versante orientali paragonabili a quelle presenti sulla penisola italica (dominio Ligure-Tirrenico).
Per questo motivo sul sentiero n. 221 si potrà osservare un gran numero di specie diverse. Sono infatti presenti le piante associate ad entrambe le tipologie di leccete come ad esempio il Lentisco (Pistacia lentiscus), il Mirto (Myrtus communis), l'Arisaro Comune (Arisarium vulgare) e la Lentaggine (Viburnum tinus).
Per imboccare il sentiero n. 221 dall'ampio parcheggio della Villa di Napoleone ci si dirige verso l'ingresso del museo ma, invece di entrare nel viale principale, si svolta a sinistra percorrendo la strada che passa sul retro dei negozi di souvenir.
La via ben presto diventa sterrata, dopo circa 150 m si giunge ad un quadrivio dove si mantiene la destra.
Il tracciato si sviluppa per circa 300 m parallelo ad un impluvio. Osserviamo il piano di calpestio, ci renderemo conto che stiamo percorrendo un'antica via di comunicazione, ci troviamo infatti sulla cosiddetta "Strada Maestra", già censita nel Catasto leopoldino del 1840 e percorsa secondo alcuni da Napoleone per accedere alla sua dimora.
Dopo circa 10 minuti di cammino si giunge ad uno slargo, dove si notano due maestosi platani.
Da qui il sentiero n. 121 prosegue dritto per pochi metri e, superata un'area attrezzata, svolta a sinistra inerpicandosi in un tracciato più stretto e ripido del precedente.
La via si inoltra nella Foresta Demaniale di San Martino, una delle poche porzioni di territorio elbano di proprietà pubblica, se si escludono le zone minerarie.
Il tracciato, dopo una breve salita più ripida percorribile in circa 15 minuti, incrocia il percorso più largo precedentemente abbandonato e prosegue in lieve ascesa dirigendosi verso est fino a quota 200 m.
Qui inizia l'ultima breve salita che conduce all'incrocio con la GTE a quota 274 m.
Il sentiero n. 221 termina nelle immediate vicinanze del Poggio del Molino a Vento.
Il toponimo fa riferimento al rudere di un mulino abbandonato.
La costruzione, ubicata sul crinale dal lato che si affaccia sul Golfo di Lacona, si raggiunge svoltando a sinistra sulla GTE e imboccando, dopo circa 150 m, una deviazione sulla destra.