Il sentiero n. 407 unisce, con un'ampia carrareccia, le due diramazioni più settentrionali della ex Casa di Reclusione, cioè "l'Ovile" (raggiungibile con il sentiero n. 402) e "La Mortola", per poi proseguire fino ad affacciarsi sulle falesie che dominano la scogliera nei pressi dello Scoglio della Capra, vicino alla località "Il Dattero". In un‘interessante relazione del Ministero di Grazia e Giustizia nel 1940, è riportato che "...nella diramazione de “l’Ovile“ “ hanno sede 9 internati e 48 reclusi. Qui esistono oltre altri piccoli locali ad uso uffici, il dormitorio, una vasta vaccheria capace di una quarantina di capi, nonchè l’ovile propriamente detto per il gregge della colonia. A mezza valle il caseificio, piccolo locale dove si giunge per un viottolo che scende serpeggiante….Il bestiame ovino si compone si compone di 137 pecore, 50 agnelli, 6 montoni, 20 agnelli di qualche mese…La pecora che produce lana, latte, carne con spesa minima in quanto si alimenta principalmente del pascolo spontaneo, è uno degli animali che maggiormente convengono alla Colonia, dando un cospicuo reddito." Nel ristrutturato edificio dell'antico caseificio, ubicato poco dopo aver superato 'L'Ovile', è attualmente ubicata una piccola azienda agricola che produce olio, capperi e sperimenta la coltivazione di pistacchi e zafferano. In questa zona, corrispondente alla parte alta della Cala di Portovecchio, dopo decenni di abbandono e di procedure burocratiche per l’assegnazione alla Comunità Locale degli usi civici, l’Azienda Agricola La Piana ha impiantato un vigneto di qualità, sfruttando i magnifici terrazzamenti costruiti dai detenuti. Raggiunta la Diramazione 'La Mortola', una delle più grandi della Ex Colonia Penale, la carrareccia si fa un po' sconnessa e termina in un ampio spiazzo: ignorata una prima deviazione a destra, si imbocca a pochi metri di distanza la seconda deviazione sempre a destra che in breve conduce all'affaccio sulla costa occidentale dell'isola.