A Marciana Marina, presso la spiaggia della Fenicia (toponimo nato dall'elbano “feno” cioè fieno) si imbocca il sentiero n. 150 che segue il profilo costiero nord occidentale dell'isola. Il tracciato, fresco e ombreggiato, si addentra in una fitta macchia mediterranea. Si stenta a credere che questi pendii, come altri sull'isola, fossero, fino ad alcune decine di anni fa, interamente modellati con terrazze e coltivazioni di vigneti disposte in geometrici filari detti “ordini” e “centi”. La vegetazione spontanea ha riconquistato velocemente gli spazi che l'uomo per secoli le aveva sottratto costruendo un'imponente opera d'arte collettiva formata da decine di chilometri di muretti a secco. In questo modo erano stati resi coltivabili anche i versanti più ripidi. Lungo il percorso si può ascoltare il chioccolare del merlo e il chiacchiericcio della capinera riconoscibile anche per l'inconfondibile sommità nera del capo. Se poi si cammina in silenzio è possibile avvistare qualche muflone. Sui muri a secco è facile osservare alcuni rettili come l'innocuo biacco, la guizzante lucertola muraiola ed il ramarro verde smeraldo. Le zone più fresche ed ombrose sono ricoperte da coltri di muschi e licheni, affiancati dal falso capelvenere, una piccola ed elegante felce, mentre i luoghi assolati sono popolati da una flora specializzata di pianticelle dalle foglie carnose come l'ombelico di Venere. Il sentiero n. 150, dopo un iniziale breve tratto in salita, confluisce in una strada asfaltata. Percorsi circa 500 m si giunge al bivio con il breve sentiero 150A che conduce ad un punto panoramico. Da qui si domina la costa nei pressi di Punta della Madonna e Punta del Nasuto, importante sito di nidificazione del raro Gabbiano corso, simbolo del Parco. In questo luogo l'Ente è intervenuto con importanti azioni di conservazione della natura. Oltrepassato il bivio con il sentiero 150F si giunge al sentiero 150B che scende alla particolare spiaggia di Ripa Barata, in dialetto “barata” significa scoscesa, formata da pietroni tondeggianti. Dopo poco la strada termina ed il sentiero si insinua tra alcune case rurali, raggiungibili solo a piedi, utilizzate in passato per le attività agricole. In breve si giunge in località La Cala che prende il nome dall'insenatura dove si trova una selvaggia spiaggia di ghiaia. Il tracciato risale poi il pendio fino a località Maciarello dove si innesta di nuovo per un breve tratto su una strada asfaltata, per poi giungere fino alla graziosa spiaggetta di Cotoncello. Il percorso passa infine sulla scogliera e termina nella spiaggia di Sant'Andrea. Il sentiero n. 150 prosegue fino a Patresi Mortaio.