Il percorso, particolarmente interessante dal punto di vista storico ed archeologico, si snoda sulle pendici sud orientali del massiccio del Monte Capanne. In quest'area sono presenti diversi antichi manufatti in granito e siti preistorici, visibili percorrendo una ramificata rete sentieristica. Il viaggio indietro nel tempo parte da San Piero, dove gli ultimi scalpellini sono ancora impegnati nelle attività di estrazione del granito. Dall'ampio parcheggio del campo sportivo si imbocca sulla sinistra il pianeggiante sentiero n. 195 che coincide, nel tratto iniziale, con la via di accesso alle cave di granito ancora attive (1) visibili più in basso. Dopo l'ultima cava si abbandona la strada carrabile per imboccare sulla destra il sentiero n. 133, che presenta subito una breve deviazione (n. 133A), diretta in località Il Sasso (2) , dove si trova un panoramico sito preistorico. Si riprende il percorso principale fino al bivio con il sentiero n. 135B che si imbocca girando a destra e dirigendosi verso nord. In questa zona di macchia mediterranea bassa, la specie più presente è il cisto marino, dai delicati fiori bianchi e foglie resinose ricche di olii essenziali. Appena iniziata la salita ci si trova davanti a 4 menhir che danno il nome alla località detta I Sassi Ritti (3) . Arrivati al pianeggiante sentiero n. 135 svoltiamo a sinistra fino al Mulino di Moncione (4) , il più grande mulino elbano, in uso fino al 1910. Da qui si scende sul sentiero n. 134A dove, con una deviazione a destra, è possibile raggiungere, in località Lo Spino, una tomba a cassetta (5) costruita con lastre di granito, secondo alcuni, risalente al 900 a.C.. Si ritorna sui propri passi scendendo fino ad imboccare a sinistra il sentiero n. 133 dove è possibile osservare, a lato del tracciato, la tecnica costruttiva di un domolito (6), piccola struttura in pietra un tempo utilizzata dai pastori. Si torna indietro per proseguire in discesa sul sentiero n. 134. Lungo il percorso si nota un blocco di granito semilavorato (7). Il tracciato continua in discesa, dove si trova un particolare ricovero pastorale (8), ed incrocia altre due deviazioni: il sentiero n. 134B per le “Cave Antiche” (9), dove sono visibili le varie fasi dell'estrazione del granito, ed il sentiero n. 134C per la “Macina” (10). Ripreso il tracciato principale si scende ancora fino ad incrociare dopo poco il sentiero n. 195 che si imbocca verso destra per un'ultima deviazione fino al sentiero n. 195C, dove si trova un'imponente colonna sbozzata (11), appartenente all'Opera della Primaziale Pisana come si evince dall'iscrizione “OPE” presente su di essa. Infine si torna indietro in salita non abbandonando più il sentiero n. 195 fino al ritorno a San Piero.