Il percorso consente di esplorare la parte alta della valle di Chiessi e coincide per un tratto con il percorso di San Bartolomeo. Si parte imboccando il sentiero n. 125 che inizia sulla strada provinciale n. 25 dell'Anello Occidentale, appena oltrepassato Chiessi in direzione Punta Nera. Il tracciato si dirige verso nord, snodandosi inizialmente parallelo al Fosso Tofonchino da un lato e dall'altro alla strada provinciale, a monte della spettacolare Punta Nera, estremità occidentale dell'Isola d'Elba. In questo tratto il sentiero si inerpica a zig zag sul versante ripido, dando all’escursionista l'impressione di essere quasi sospeso sul mare. Nonostante la pendenza, un tempo questa zona era coltivata, come testimoniato dai terrazzamenti ancora presenti. Osservando attentamente le rocce circostanti ci si renderà poi conto che sono diverse dal granito, comune nella zona. Si tratta di rocce termometamorfiche originatesi quando, 7 milioni di anni fa, l'ammasso magmatico incandescente del Monte Capanne in raffreddamento trasformò con il proprio calore le rocce sedimentarie soprastanti. Si è così formato, tutto intorno al comprensorio del Monte Capanne, quello che i geologi chiamano l'anello termometarmorfico, particolare formazione geologica oggetto di studio da parte di molti ricercatori. Arrivati in località Pietragrossa la via, per un breve tratto, si fa meno ripida per poi iniziare di nuovo a salire fino a quota 553 m, dove si incrocia il sentiero n 176 A che imboccheremo facendo un breve percorso ad anello che ci concente di arrivare al Semaforo di Campo alle Serre e ritornare sul sentiero principale. La vegetazione che si può osservare in questa zona è il tipico erico-arbuteto. Si tratta di macchia alta mista a dominanza di Scopa (Erica arborea) e Corbezzolo (Arbutus unedo) con una rilevante presenza di specie eliofile, che prediligono cioè la diretta esposizione ai raggi solari, quali in particolare il Cisto Marino (Cistus monspeliensis). Nell'ultimo tratto di salita si cammina spesso tra i massi granitici coperti da cuscini spinosi colorati a primavera da spettacolari fioriture gialle, si tratta della Genista (Genista desoleana), che con le sue spine a volte offre protezione ai delicati fiorellini della Viola del Capanne (Viola corsica Nyman subsp. Ilvensis). Arrivati al termine della salita, a quota 690 m, si trova il bivio con la GTE Nord. Qui si svolta a destra e si inizia a camminare in direzione sud est in lieve discesa fino al bivio con il sentiero n. 103 che si imbocca svoltando a destra. La discesa prosegue fino a quota 473 dove il panorama si apre sulla valle omonima e si trova il bivio con il sentiero n. 104 per Pomonte che si ignora. Si prosegue sul sentiero n. 103 fino al bivio con il breve sentiero n. 103A che conduce in pochi minuti al pianoro a ridosso del Monte di San Bartolomeo dove si trovano le rovine dell'omonima chiesa romanica, da lassù si gode del paesaggio su entrambe le vallate sottostanti. Ritornando sui propri passi si inizia la discesa che ci porterà a Chiessi. Anche qui il panorama porta i segni delle vecchie coltivazioni ormai abbandonate e i muretti a secco sono coperti da una ricca vegetazione.