Il suggestivo tracciato, che prevede andata e ritorno sul sentiero n. 103, parte da Marciana, nei pressi della Casa del Parco. Appena imboccata la strada in salita ci si rende conto che si sta percorrendo un antico lastricato in granito ed in pochi minuti si giunge alla prima delle 14 cappelle di una Via Crucis, ove si trova il bivio con il sentiero n. 157 per Marciana Marina. Dal tracciato, che segue il fianco settentrionale del Monte Giove, si staccano il sentiero n. 113 per La Zanca ed il n. 110 per il Monte Capanne. La bassa vegetazione consente allo sguardo di notare, quasi al termine della salita, osservando il crinale che si trova di fronte, una maestosa aquila rocciosa appollaiata su un masso che si staglia minacciosamente contro il cielo. Sul massiccio del Monte Capanne, in diversi casi, la roccia modellata dall'erosione millenaria, assume forme bizzarre che hanno ispirato, già dal Settecento, toponimi evocativi quali “l'Aquila” o l'“Uomo Masso”. Ripreso il cammino, la salita si fa più ripida e, arrivati al Santuario della Madonna del Monte, si trovano quattro maestosi castagni pluricentenari che accolsero nel settembre 1814 la contessa Maria Walewska, venuta all'Elba in visita al suo amante, Napoleone Bonaparte, in esilio. Intitolato alla Madonna Assunta questo santuario è il più antico dell'isola risalendo al XII secolo. Secondo la tradizione, la chiesa fu eretta a seguito del miracoloso ritrovamento di un masso su cui era dipinta l'immagine della Vergine. In questo luogo è possibile bere l'acqua che sgorga da uno dei tre mascheroni della splendida fontana ad esedra in granito, detta Teatro della Fonte, realizzata nel 1698. Si prosegue il cammino imboccando, poco distante, il sentiero n. 103B per l'Aquila. Qui, arrampicandosi su grandi massi granitici, si può ammirare lo splendido panorama. Ritornando sui propri passi si riprende il tracciato principale, pianeggiante fino in località Serraventosa, dove la vista può spaziare anche sul versante orientale del Monte Capanne. In questo luogo si trovano contemporaneamente alcune delle principali specie della macchia mediterranea come la ginestra dei carbonai, il corbezzolo, l'elicriso, la genista desoleana e i cisti femmina, marino e villoso. Per il ritorno a Marciana si ripercorre a ritroso il medesimo tragitto dell'andata.