Il percorso unisce Seccheto a Fetovaia, salendo sui contrafforti meridionali del complesso granodioritico del Monte Capanne. E' possibile poi ritornare al punto di partenza seguendo la strada provinciale n. 25 dell'Anello Occidentale che in quel tratto costiero e panoramico è identificata come sentiero n. 126. Si parte dalla strada provinciale a Seccheto dove si prende la ripida salita che si dirige verso Vallebuia percorrendola per un breve tratto, fino a Via della Greppa dove, svoltando a sinistra si imbocca il sentiero n. 137. Dopo poco, all'altezza di un tornante si abbandona la via e si prosegue dritti continuando il cammino parallelo all'impluvio. Prima che il tracciato superi il fosso, si possono osservare, in pochi metri, testimonianze delle due principali attività esercitate per secoli dagli abitanti del versante meridionale del comprensorio del Monte Capanne: i terrazzamenti per l'attività agricola e le cave per l'attività estrattiva. Qui sono infatti presenti qui due piccole cave ormai dismesse: una sulla destra del tracciato; l'altra pochi metri più avanti sulla sinistra, nascosta dalla vegetazione. Il sentiero attraversa poi il Fosso della Greppa e sale su gradoni tra i terrazzamenti, coperti in questo tratto dalla vegetazione rigogliosa. In alto sulla destra si notano ancora resti della lavorazione del granito. Nel tratto finale del sentiero, prima del bivio con il sentiero n. 135, la vegetazione è costituita da Macchia Mediterranea dalle diverse tipologie in rapida successione. Si osservare in poche centinaia di metri un grande numero di specie diverse come ad esempio: Cisto Marino (Cistus monspeliensis), Cisto Femmina (Cistus salvifolius), Cisto Villoso (Cistus incanus), Rosmarino (Rosmarinus officinalis), Scopa (Erica arborea), Ginestra Spinosa (calicotome spinosa), Ginestra dei Carbonai (Cytisus scoparius), Lavanda (Lavandula stoechas). Arrivati al bivio ci troviamo ci troviamo nell’Area Archeologica della Sughera. Poco distanti imboccando il sentiero n. 135 possiamo osservare, una andando a destra e una a sinistra, due interessanti sepolture preistoriche realizzate con lastre granitiche. In diverse aree ubicate sulle alture del massiccio del Monte Capanne sono state trovate testimonianze di antichi villaggi, di cui alcuni riferibili all'Età del Bronzo (1300-1150 a.C.) i cui abitanti erano dediti alla pastorizia e alla tessitura. Alcune testimonianze antiche si possono osservare facilmente nel percorso delle vie del granito. Dal bivio si prosegue sul sentiero n. 135 dirigendoci a sud, dopo poco si giunge ad un pianoro, dove si trova, un edificio rurale a servizio di attività agricole ormai abbandonate, subito dopo la visuale si apre sulla splendida baia di fetovaia, da qui il tracciato si fa ripido. Dopo poco ha inizio la discesa per Fetovaia. In questa zona è presente una macchia alta mista a dominanza di Scopa (Erica arborea) e Corbezzolo (Arbutus unedo) con una rilevante presenza di Cisto Marino (Cistus monspeliensis). Nel tratto finale il percorso costeggia la recinzione di una villa, attraversa il Fosso del Forno per terminare a Fetovaia sulla strada provinciale n. 25 all'altezza del ponte ubicato sul bivio con la strada di accesso alla spiaggia.