Il sentiero, molto breve e facile, ha inizio in Località La Foce, estremità orientale della spiaggia di Marina di Campo dove, percorso qualche metro di scogliera, si imbocca il sentiero n. 248, che si inoltra tra le abitazioni. Il percorso, dopo essersi immesso per un breve tratto in Via Ischia, svolta a destra. La caratteristica di questo tragitto è la possibilità di godere del panorama aperto su tutto l'ampio golfo di Marina di Campo. Guardando dalla parte finale della spiaggia verso sud si vedono in sequenza: la cinquecentesca Torre posta a sorveglianza del porto, la baia di Galenzana, il Monte Poro con il faro, l'isola di Montecristo all'orizzonte ed infine, vicino alla costa, il piccolo Scoglio della Triglia. Se poi volgiamo lo sguardo verso destra è possibile vedere gli antichi paesi di San Piero e Sant'Ilario che dominano la baia dall'alto. Questo è stato lo scenario di un'importante pagina della storia elbana: all'alba del 17 giugno 1944, 220 mezzi navali e 12.000 uomini delle truppe alleate, partirono dalla Corsica per liberare l'isola d'Elba dall'occupazione tedesca, sbarcando nella spiaggia di Fonza. Riprendendo il cammino, accompagnati dal profumo degli abbondanti cespugli di rosmarino, poco prima di arrivare a Casa Ischia, si scende fino ad una minuscola spiaggetta di ghiaia. Qui la vegetazione cambia completamente. È il regno delle piante della costa rocciosa, vere e proprie rappresentanti dell'adattamento in quanto capaci di catturare e sfruttare l'umidità notturna, sono in grado di resistere alla elevata salinità, ai forti venti, alla siccità e al calore. Si tratta di piccole preziose piante come il profumato finocchio di mare, dalle foglie carnose e dalle infiorescenze ad ombrello, ed il delicato Limonium che si sviluppano negli anfratti rocciosi con radici che corrono in cerca di appigli, nutrimento e umidità. Sulla nuda roccia si notano le concrezioni arancioni, verdi, marroni e bianche dei licheni. A completare il quadro di questo ambiente, interessante dal punto di vista naturalistico, sono i cespugli del giunco spinoso, utilizzato in passato per lavori di intreccio. Il percorso prevede di ritornare sui propri passi al punto di partenza. Gli escursionisti più allenati ed equipaggiati possono invece proseguire raggiungendo in mezz'ora circa la spiaggia di Fonza, affrontando un maggiore dislivello e il fondo più insidioso. Il sentiero n. 248 continua raggiungendo la costa settentrionale dell'isola.