Il tracciato ad anello, che inizia e termina in Località San Martino, nei pressi di Portoferraio, percorre la parte alta della verdeggiante omonima valle, un anfiteatro dominato dai monti San Martino, Barbatoia e Pericoli. Il cammino inizia dal parcheggio del Museo Napoleonico, lasciando sulla destra il viale di accesso, si imbocca il sentiero n. 221. Si cammina sui passi di Napoleone Bonaparte che, secondo alcune ricostruzioni storiche, percorreva la parte iniziale di questa via per recarsi alla sua residenza estiva. La strada lastricata, indicata come “Strada maestra” nel catasto leopoldino del 1840, si biforca due volte in poche centinaia di metri. In entrambi i casi si prosegue dritti lasciando le deviazioni prima sulla sinistra e poi sulla destra. Subito dopo il secondo bivio, il sentiero abbandona la viabilità storica, inoltrandosi nella vegetazione con una ripida salita sulla sinistra. La foresta di lecci, oggi presente solo in limitate aree, ricopriva un tempo l'intera isola, prima che l'uomo iniziasse ad operare tagli boschivi sistematici per ricavarne combustibile. La lecceta originaria, caratterizzata dalla presenza di alberi maestosi, come quelli che possiamo osservare nella parte centrale del percorso, creava un ambiente buio in cui crescevano poche altre specie di piante legnose, come l'erica e il corbezzolo, con esemplari dai lunghi fusti protesi alla ricerca della luce. Il sentiero n. 121, dopo la breve salita iniziale, presenta una parte centrale pianeggiante e, successivamente, una veloce rampa finale conduce all'incrocio con la GTE che deve essere seguita svoltando a destra. La via è nuovamente ampia ed interessante dal punto di vista storico. Si tratta infatti di una strada militare costruita in occasione del secondo conflitto mondiale. Da notare pregevoli finiture in granito come le pietre miliari, mute testimoni di alcune pagine di storia locale relative all'ultimo conflitto mondiale. Proseguendo sulla GTE che si mantiene pianeggiante, si oltrepassa un primo bivio con il sentiero n. 214 fino ad arrivare al punto in cui, su un'ampia curva a sinistra, si incrocia di nuovo il sentiero n. 214. Qui si imbocca sulla destra il sentiero n. 248 che corre parallelo ad una cessa parafuoco (taglio della vegetazione effettuato per impedire la propagazione degli incendi). Arrivati ai piedi del Monte Pericoli, prima di imboccare a destra il sentiero n. 245, il panorama si apre verso occidente sul Golfo di Procchio. La via, inoltrandosi in discesa nella vegetazione, riporta al punto di partenza.