A che gioco giochiamo nel 2010?
E'questo il titolo di un noto testo di Eric Berne che analizza le scene che accadono tra le persone nella vita di tutti i giorni. Mi è sembrato un libro generoso di buoni spunti per sviluppare sinceri auspici per l'anno che verrà. In particolare, mi interessa il gusto del gioco come terapia di conforto in mondi instabili e altamente resistenti.
Come si eliminano i mali? Concentrandosi sulle qualità creative piuttosto che su quelle distruttive. Sappiamo che lamentarsi non serve. Allora facciamo un gioco e scoviamo le buone abilità vantaggiose. Sapere giocare ed avere fortuna invece serve.
Serve nel lavoro strategico della programmazione a grande e piccola scala, serve nella competizione economica, nell'agonistica per avere la spinta giusta, nella produzione scientifica per estrarre invenzioni e scoperte dal velo dell'ignoto. Può servire anche per trovare una liana improvvisa nel caos quotidiano, sapere giocare può spalancare una prospettiva nello stallo e produrre un'alchimia imprevista nelle dinamiche ricorrenti.