Percorso botanico
Il bello e il buono delle piante di Capraia..
Istituzioni, imprese e cittadini cooperano in questo progetto di valorizzazione: le aziende agricole Arura e San Rocco, dando seguito ad un impegno assunto nell’ambito della certificazione CETS (Carta Europea Turismo Sostenibile), hanno realizzato il Percorso Botanico in via sperimentale per poi completarlo grazie al sostegno e al finanziamento del Parco Nazionale. L’obiettivo centrale è “conoscere per riconoscere” piante, fiori, frutti di piante spontanee di macchia e non solo, creando un luogo permanente di formazione ed esperienza che consenta, a coloro che lo attraversano, di inoltrarsi nell’isola con una maggiore consapevolezza data dal riconoscimento delle principali specie botaniche presenti.
Il percorso, lungo circa 300 metri, si estende lungo l’antica Strada Romana che dal Porto conduce al Paese, passando davanti alla sorgente e attraversando il ponte sul Vado del Porto. Si raggiunge dal Porto a partire dalla Chiesa di Santa Maria Assunta, seguendo la strada per il villaggio “Le Sughere” o dal paese partendo dalla Chiesa di San Nicola, percorrendo via San Leonardo e proseguendo in direzione del Porto costeggiando il Palmento di San Leonardo. Il percorso botanico è di libera fruizione e aperto a tutti, 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno. La primavera è il momento ideale per visitarlo.
La macchia mediterranea
La macchia mediterranea è una formazione vegetale sempreverde formata da specie arbustive ed arboree, unica sul pianeta poiché cresce rigogliosa soltanto sulle coste di tutto il Mar Mediterraneo. Se nel corso della storia la presenza dell’uomo e degli animali ha quasi totalmente distrutto le foreste di leccio, insieme a sughere e roverelle, di cui sopravvivono solo alcuni gruppi isolati, la macchia mediterranea resta, nelle sue diverse tipologie, la protagonista della flora isolana. La macchia alta, in cui dominano il corbezzolo e l’erica arborea, costituiva insieme alla fillirea il sottobosco delle leccete. Nelle valli, dove si trovano anche numerosi esemplari di lentisco, alaterno e mirto, la macchia alta raggiunge il suo massimo sviluppo. La macchia bassa, in cui prevalgono il cisto marino e l’euforbia, e la più estesa sull’isola. Nelle radure sono presenti numerose specie diverse tra cui ranuncoli, narcisi, orchidee, menta, aglio trigono (sammola). Le pratiche dell’incendio e del pascolo hanno generato nei secoli ambienti con rocce affioranti e una vegetazione bassa e discontinua costituita prevalentemente da piante aromatiche (gariga) dove dominano oggi il rosmarino, la lavanda stecade, l’erba gatta (maro): in altre aree domina l’elicriso, pianta dall’intenso profumo aromatico presente in quantità nella piana dello Zenobito e caratterizzante l'isola di Capraia.
La steppa rappresenta ultimo stato di degrado delle foreste, in particolare la steppa ad asfodeli, che in primavera regala una fioritura emozionante. In prossimità dell’acqua si può trovare il finocchio selvatico mentre sulle rupi nascono specie endemiche meritevoli di massima protezione, tra cui il fiordaliso di Capraia e la linaria. Alcune specie, tra cui l’euforbia arborea, per proteggersi dalla siccità presentano il fenomeno dell’estivazione, perdendo le foglie in estate e vegetando in modo rigoglioso in inverno e primavera.
Gli endemismi e le specie aliene
L’isolamento geografico ha favorito la presenza di numerosi e caratteristici endemismi. Sono endemici dell’isola di Capraia e presenti lungo il percorso botanico l’erba gatta, l’elicriso, il caglio cinereo delle capre, l’oleandro, la linajola di Capraia, il fiordaliso di Capraia. Spettacolari sano le fioriture di ranuncolo acquatico allo Stagnone di Capraia, unico lago naturale presente sul territorio del Parco visibile solo nel periodo invernale e primaverile. In tutto l'Arcipelago vegetano moltissime specie di orchidee selvatiche che ammantano prati e boschi di fiori dalla delicata bellezza. Le specie aliene, come il fico d’india rosso e l’acetosella gialla, sono stati introdotti sull’ isola dall’uomo e costituiscono un problema per l’equilibrio della flora autoctona e dell'ecosistema isolano per la loro invasività.
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