La Pieve di San Giovanni Battista
La Pieve di San Giovanni Battista fu edificata intorno al 1150, durante il dominio pisano.
L'edificio è citato nelle Rationes decimarum del 1298; nel 1553 fu incendiato dai Turchi alleati dei Francesi contro gli Asburgo e la copertura venne parzialmente ricostruita in corrispondenza del presbiterio. La Pieve fu officiata fino al 1837. Addossato al fianco meridionale esisteva un romitorio documentato dal settecento.
La planimetria rispecchia i precetti del Primo Concilio di Nicea (325): l'abside semicorcolare è rivolto ad est (verso Gerusalemme) in modo che il 21 giugno (solstizio estivo) il sole nascente illumini l'interno.
Nel 1343 è documentato un vigneto appartenente alla Pieve "...in vinea plebis Sancti Iohannis de Campo..."
L'interno della Pieve, anticamente affrescato e coperto da capriate di legno, era illuminato da strette monòfore e da due aperture a forma di croce collocate sotto il campanile a vela e sopra il catino absidale. Al vertice della facciata, al di sopra della finestra cruciforme, è il campanile a vela ad una sola luce. La copertura è stata distrutta in ocasione dell'assalto nel 1553 del pirata Dragut alleato con Francesco I. La Pieve fu utilizzata per le funzioni liturgiche fino al 1837 grazie ad una copertura provvisoria che riparava il solo settore presbiteriale. Venne verosimilmente edificata con materiale lapideo dalla soprastante cava medioevale di San Piero. La pieve è stata restaurata nel 1973.