L'Operazione Brassard
Fu il nome in codice, dal nome dell'autore del piano, dell'operazione militare finalizzata ad occupare l'Isola d'Elba, controllata dai tedeschi a seguito dell'armistizio dell' 8 settembre 1943.
Da questa data all'Operazione Brassard del 17 giugnio 1944 si verificarono molti episodi luttuosi tra cui il bombardamento dei tedeschi del centro storico di Portoferraio del 16 settembre 1943 che causò la morte di 116 civili e molti altri militari.
Lo sbarco e l'occupazione dell'isola furono affidati ad un contingente di forze francesi comandate dal Generale Jean De Lattre de Tassigny, comprendente anche truppe provenienti dal Senegal e dalle colonie del nordafrica che, al termine delle operazioni, si abbandonarono ad ogni sorta di eccesso verso la popolazione violentando, rapinando, derubando, depredando paesi e case coloniche, razziando bestiame, vino ed uccidendo coloro che tentavano di opporsi ai loro arbitri. Dettero l'impressione alla popolazione atterita di voler sfogare un profondo sentimento di vendetta e di odio. La forza alleata era imponente: 12 mila uomini con 600 veicoli, 220 mezzi navali tra cui 4 navi britanniche armate, 2 cannoniere, mezzi di trasporto inglesi e statunitensi, appoggiati da navi francesi, da aerei statunitensi e caccia francesi.
I tedeschi erano solo 3.200, comandati dal generale Gall. Nonostante la superiorità di uomini e mezzi, i francesi dovettero subire la perdita di 500 militari e solo dopo tre giorni di accanita resistenza, ebbero il sopravvento sui tedeschi che ebbero 600 morti e 2.500 prigionieri.
Le operazioni ebbero inizio alle ore 1:00 del 17 giugno 1944 con un battaglione d'assalto che prese terra in sei punti diversi con il compito di ridurre al silenzio le batterie che proteggevano la spiaggia di Marina di Campo.
Dopo un nutrito bombardamento da parte delle navi, alle 4:00 del mattino sbarcava a Marina di Campo il primo scaglione della fanteria senegalese e del battaglione d'assalto.
Una compagnia del 13° reggimento di fanteria prendeva terra in un campo minato e veniva decimata, mentre gli altri subivano anch'essi grave perdite sotto il fuoco nemico concentrato sulla spiaggia. Costata la difficoltà, le navi da sbarco invertirono la rotta e ripiegarono sulla piccola spiaggia di Fonza dove sbarcarono il resto delle truppe senegalesi e marocchine che, nonostante le difficoltà del terreno e la reazione tedesca, alle 7:00 occuparono Monte Tambone.
I primi reparti francesci entrarono a Portoferraio già il giorno seguente. Le operazioni terminarono il 19 giugno. Verso le ore 10:00 si arrese la fortezza di San Giacomo lasciando via libera all'occupazione di Portolongone (attuale Porto Azzurro). Poche ore dopo il 4° reggimento conquistò la batteria delle Panche la cui defezione permise l'occupazione di Rio Elba e dopo un'ora e mezzo quella di Rio Marina.
L'isola era così interamente conquistata. I pochi tedeschi supersititi si erano intanto ritirati verso le alture a nord di Rio Marina dove la sera giunse anche il generale Gall con la sua scorta braccata da una pattuglia francese.
Nella notte raggiunsero il Cavo dove li attendevano sei unità d'assalto partite da Baratti ceh furono attaccate da motosiluranti nemiche mentre i tedeschi stavano ancora imbarcando.
Tuttavia i pochi superstiti, tra i quali il generale Gall, riuscirono a raggiungere Piombino.