Cisto Villoso
Nome volgare: Cisto Villoso, Cisto Rosa
Nome scientifico: Cistus incanus
Descrizione: pianta a portamento cespuglioso di modesto sviluppo, inferiore ad un metro di altezza, fittamente ramificata. Le foglie, che assomigliano vagamente a quelle della salvia per la superficie rugosa, con lamina lunga dai 2 ai 4 cm, sono ovali e ricoperte di peluria bianca molto evidente da cui deriva il nome; possono generare qualche difficoltà di distinzione ad un osservatore inesperto con il Cistus salvifolius. I fiori, assai belli, tra i più appariscenti della Macchia mediterranea, sono abbastanza grandi e vistosi, di 4-6 cm di diametro con petali rosei o rosso purpurei caratteristicamente spiegazzati. Il frutto è una capsula.
Distribuzione: come gli altri cisti è una pianta rustica, resistente a prolungate condizioni di siccità. Si tratta di una specie eliofila, che predilige cioè l'esposizione ai raggi solari, ma si adatta anche a condizioni di parziale ombreggiamento. All'Elba è frequente ai margini della Macchia mediterranea o nelle radure. Non costituisce, come nel caso delle garighe a dominanza di Cisto marino, associazioni vegetali in cui è prevalente rispetto alle altre specie. Un tempo veniva raccolto ed impiegato dalle donne per pulire stoviglie, forse sfruttando la fitta peluria che caratterizza non solo le foglie ma anche i giovani rami di questo cespuglio.
Nome volgare: Cisto Villoso, Cisto Rosa
Nome scientifico: Cistus incanus
Descrizione: pianta a portamento cespuglioso di modesto sviluppo, inferiore ad un metro di altezza, fittamente ramificata. Le foglie, che assomigliano vagamente a quelle della salvia per la superficie rugosa, con lamina lunga dai 2 ai 4 cm, sono ovali e ricoperte di peluria bianca molto evidente da cui deriva il nome; possono generare qualche difficoltà di distinzione ad un osservatore inesperto con il Cistus salvifolius. I fiori, assai belli, tra i più appariscenti della Macchia mediterranea, sono abbastanza grandi e vistosi, di 4-6 cm di diametro con petali rosei o rosso purpurei caratteristicamente spiegazzati. Il frutto è una capsula.
Distribuzione: come gli altri cisti è una pianta rustica, resistente a prolungate condizioni di siccità. Si tratta di una specie eliofila, che predilige cioè l'esposizione ai raggi solari, ma si adatta anche a condizioni di parziale ombreggiamento. All'Elba è frequente ai margini della Macchia mediterranea o nelle radure. Non costituisce, come nel caso delle garighe a dominanza di Cisto marino, associazioni vegetali in cui è prevalente rispetto alle altre specie. Un tempo veniva raccolto ed impiegato dalle donne per pulire stoviglie, forse sfruttando la fitta peluria che caratterizza non solo le foglie ma anche i giovani rami di questo cespuglio.